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Le 3 modalità di lavoro per freelance

Il tempo è denaro

Le 3 modalità di lavoro per Freelance

In questo articolo ti svelo le 3 modalità di lavoro per freelance.

Come liberi professionisti (non a caso la scelta della parola LIBERI) abbiamo la facoltà di decidere con che modalità di lavoro possiamo approcciarci ai nostri clienti.

Io ho individuato 3 modalità di lavoro per Freelance.

Work planner

Lavoro a progetto o a Budget

Arrivare a questa modalità di lavoro, è il sogno di ogni professionista.
Prevede infatti la possibilità di lavorare al progetto del tuo cliente, come, dove e quando vuoi, per poter dare il massimo a fronte di un importo fisso, indipendentemente dal numero di ore che impiegheremo a terminare il progetto che ci è stato commissionato.
Con il cliente si ipotizza un percorso e si definiscono degli obiettivi specifici per terminare il progetto ad una data prestabilita.
In questo modo non si devono fissare delle ore di lavoro per portare avanti le attività, ma si garantisce il risultato finale del progetto, dandoci la possibilità di organizzare il lavoro sulla base dei nostri impegni e tempi.
In questo modo il lavoro è percepito dal cliente non come costo esterno, ma come un progetto che gli garantirà di arrivare ad alcuni obiettivi di business che si è prefissato. Ovviamente questo modo di lavorare ha anche dei contro, che ora vedremo insieme:

  • Se non siamo dei professionisti estremamente organizzati e dei pianificatori seriali, rischiamo di lavorare tante ore a fronte di un compenso che, a fine progetto, potrebbe risultare molto inferiore al lavoro svolto. Questo perché a fronte di un fisso prestabilito, dobbiamo essere in grado di tenere traccia delle attività che svolgiamo per quel dato progetto.
    Siamo noi stessi a doverci porre dei limiti lavorativi e fissare delle attività standardizzate, per non rischiare di “andare oltre”
  • Esiste la concreta difficoltà di gestire le continue richieste del nostro cliente. I classici ritocchini al progetto.
    Ti faccio un esempio pratico che vedo nel mio lavoro da dipendente: un nostro cliente chiede una macchina, l’ufficio tecnico fa il progetto e i disegni con le specifiche del cliente.
    Ad un certo punto quest’ultimo chiede una maniglia diversa da quella che aveva preventivato, una maniglia più grande e di acciaio anziché di plastica. Poi non gli piacciono le cerniere e le vuole con il freno, al posto della finestra in poliuretano, la vuole in vetro antisfondamento.
    Ecco, tutte queste modifiche, che prese singolarmente sembrano delle sciocchezze, in realtà, escono dal budget economico inizialmente fissato, che comprende anche le ore di progettazione previste dai nostri progettisti.
    Lo stesso capita con i liberi professionisti che lavorano a budget, si ritrovano continue rielaborazioni del progetto iniziale che li fa uscire dalle ore stabilite a inizio progetto.

Se si decide, quindi, di usare questa modalità, bisogna essere estremamente bravi a definire un limite alle ore da dedicare a quel progetto specifico, questo per garantire il mantenimento del margine positivo che abbiamo pianificato.

Lavoro a ore

Questa modalità di lavoro è la più utilizzata dai freelance alle prime armi, quando ancora non hanno un’idea chiara del tempo che impiegheranno per un dato progetto.

Verrà quindi stabilita una tariffa oraria, anziché un importo totale per il progetto complessivo.

Il tempo è denaro

Questa modalità limita molto la possibilità di aumentare il fatturato in quanto le nostre ore lavorative disponibili sono ovviamente limitate.
Per stabilire una tariffa oraria adeguata al lavoro, dobbiamo sempre partire da una pianificazione annuale di fatturato.
Sulla base di quanto vogliamo guadagnare annualmente, dobbiamo calcolare il guadagno mensile e poi settimanale, il tutto decidendo quante ore vogliamo lavorare al giorno e alla settimana.
Per farti un esempio pratico, se decido che voglio fatturare 50.000 euro l’anno, lavorando 50 settimane (2 di ferie), vuol dire che dovremo guadagnare 1000 euro a settimana.
Poi decido che voglio lavorare 4 giorni a settimana, quindi 250 euro al giorno.
Per 6 ore al giorno, sono 42 euro scarsi all’ora.
Questo per fare un esempio scarno, senza tenere in considerazione la necessità di calcolare i costi fissi e i variabili, ma solo per dimostrarti come andare a ritroso per calcolare la tua tariffa oraria.

Questo calcolo ovviamente va fatto come valore di massima, perché la tariffa da applicare ai vari progetti e clienti, deve essere stabilita a seconda dell’effettivo lavoro da svolgere e dell’impegno che questo mi occupa. Ma di base, dobbiamo stabilire una tariffa minima, sotto cui non andare MAI, per non lavorare in perdita.

Il vantaggio di questa modalità è sicuramente la possibilità di ricaricare sul cliente, ogni ora lavorata per i famosi “ritocchini” al progetto, cosa che con un budget stabilito, come abbiamo visto prima, non è possibile.

Lavorare a monte ore

Questa modalità di lavoro è simile a quella vista in precedenza.
Si differenzia per il fatto che si stabiliscono dei pacchetti ore consumabili a discrezione del cliente, rispetto al lavoro a consuntivo.
Anche in questo caso, è necessario stabilire un costo orario sulla base di quanto scritto sopra dal momento che stiamo vendendo il nostro tempo e non un prodotto o servizio specifico.

A questo punto ci sono da prendere in considerazione due specifiche per questa modalità.

  • Si può lavorare a seconda della disponibilità oraria, dando al cliente un monte ore prestabilito e pianificando quando e quante ore siamo disponibili al giorno per il suo progetto.
    Questa può essere una soluzione per coloro che lavorano come dipendenti e inizialmente fanno coesistere questo impegno con quello da libero professionista.
    Purtroppo però, questa modalità rischia di farti percepire come poco disponibile e alla lunga andrebbe abbandonata a vantaggio di altri sistemi di lavoro.
    Inoltre in alcuni casi si rischia di essere risucchiati dai processi aziendali in quanto veniamo percepiti come risorsa esterna e non come professionista a Partita IVA.
  • Si può preparare un “kit ore” all’interno delle quali si stabiliscono delle attività specifiche, trasformandolo di fatto in un prodotto/servizio vero e proprio.
    Ha il vantaggio di avere un prezzo e dei limiti stabiliti e si utilizza di solito per la risoluzione di specifici problemi del cliente.
    Chiaramente si dovrà stabilire quali dei tuoi servizi possono essere trasformati in un prodotto specifico e quanto tempo ci è necessario per terminare le skills legate ad esso, quindi di quanto tempo necessiti per portarlo a termine.
    Ovviamente per decidere quali servizi o pacchetti di servizi puoi trasformare in prodotto vendibile, dovrai lavorare qualche tempo per capire quali attività si ripetono standard per ogni tuo progetto e capire se sono effettivamente richieste sul mercato.
    Difficilmente puoi utilizzare questa modalità per partire.
    In sostanza è necessario conoscere il proprio servizio, il proprio mercato e le attività ad esso collegate. Per farti un esempio pratico, un assistente virtuale, potrebbe stabilire un pacchetto contenente 5 ore di correzione bozze e invio mail, oppure 3 ore di operatività a livello amministrativo.

Quale modalità è più conveniente?

Come per ogni cosa, dipende dal tipo di prodotto o servizio, dal cliente, dal progetto e dalla tua disponibilità oraria.
Da quanto vuoi fatturare e da come puoi farlo.
La cosa migliore è utilizzare le tre modalità, in base alle esigenze tue e dei tuoi clienti.

Se come me sei divisa tra lavoro da dipendente e libero professionista, dovrai optare per una quantità di ore molto inferiore rispetto alla media dei tuoi colleghi freelance, quindi puoi lavorare con meno clienti e dar loro la priorità delle ore disponibili.
Al crescere dei clienti, quando il tuo unico lavoro sarà quello da libero professionista, potrai mantenere la tariffa oraria per clienti stabili di cui conosci le attività, o che ti interpellano solo per problemi specifici e a tempo determinato.
Puoi stabilire un monte ore per quei clienti che ti richiedono sempre gli stessi servizi, in questo modo ti garantirai il lavoro a fronte di un pacchetto vantaggioso per il tuo cliente.
Lavorerai a progetto/budget nel momento in cui conoscerai a fondo il tuo prodotto e servizio e lo potrai proporre, certa che quanto stabilito come incasso, sia effettivamente a tuo vantaggio.

In sostanza dobbiamo conoscere il nostro prodotto/servizio, i tempi di realizzazione e la nostra disponibilità in termini di tempo.
Solo con la conoscenza di questi fattori, potrai approcciarti al cliente in modo vantaggioso per garantire loro un servizio ottimale e per fatturare il giusto compenso.

Approfitto di questo specifico argomento per ricordarti che puoi prenotare la tua call gratuita di 30 minuti, qui sotto.
Potremo approfondire dubbi o domande relative a questo argomento, o a qualcosa che ti sta particolarmente a cuore.

Chiudo qui questo articolo, lasciandoti la possibilità, come sempre, di scrivermi per qualsiasi dubbio o richiesta tu abbia da farmi.

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Erika